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al testo di Maria Musik
Insetti immortali
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novembre si offre all'inverno e tende gelide mani in queste notti di buio bianco. ma noi non temiamo di muoverci di brancolare spingendoci oltre il muro di vaporosa calce contro l'incontro dentro un abbraccio. abbiamo vibratili antenne che impazzite sondano la strada verso la consapevolezza.
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Maria Musik
- 17/11/2011 19:53:00
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E strano (quanto normale)come ognuno di noi attribuisca alla stessa parola significati diversi o, almeno, li veda dietro ad essa celati. Nello scrivere questa poesia non provavo alcun senso di speranza, almeno nellaccezione comune del termine. La consapevolezza, per me, non ha alcuna attinenza con la speranza, virtù che pratico assai poco. La mia consapevolezza si declina al presente, nella concretezza dellaccettazione di ciò che è: nessuna proiezione verso il futuro, nessuna speranza in improbabili cambiamenti. Solo lo sforzo di rimanere presenti a se stessi, usando i sensi, tutti, anche quelli che non pensiamo di possedere ed attraverso questa acuita sensibilità, andare avanti, vedere nella ed oltre la nebbia del male di vivere, accettare il dono casuale che viene dallinciampare in un incontro, che passi attraverso un abbraccio, una poesia e, persino, uno spintone. Ma questo è il bello della poesia, persino di quella povera come la mia: passando di occhi in occhi, di voce in voce, muta arricchendosi dei sentimenti di ognuno, per venirci restituita elevata alla ennesima potenza.
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Censa Cucco
- 17/11/2011 17:12:00
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linverno non ci fa paura se abbiamo un abbraccio che si leva oltre il gelo e nulla può sbarrare la strada della consapevolezza. Un saluto censa
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Fiammetta Lucattini
- 17/11/2011 10:05:00
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Mi associo alla puntuale acutezza di Lory e mi domando se lei ti conosce meglio di me. Nulla di cui stupirsi, ma tanto miglioramento richiestomi dentro e fuori i versi.
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Loredana Savelli
- 16/11/2011 19:32:00
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E una delle tue poesie più aperte al possibile o forse direttamente alla speranza. Ciao
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